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Disturbi alimentari: alcuni dati

I disturbi alimentari sono malattie che portano a pensare ossessivamente al peso, al cibo e al corpo. Questi disturbi comunicano una sofferenza psicologica molto profonda, compromettono seriamente la salute e possono condurre alla morte.

I principali sono:

  • Anoressia: il controllo del peso corporeo diventa un’ossessione; spesso si inizia con una dieta dimagrante perché si vuole migliorare la propria immagine corporea ma poi si passa alla negazione della fame e al rifiuto del cibo.
  • Bulimia: la dipendenza dal cibo diventa come una droga, si continua a mangiare senza controllo e a vomitare incessantemente.
  • Obesità: eccessivo accumulo di grasso corporeo; se si esclude la natura patologica, il cibo viene scelto e assunto per aumentare di peso in modo spropositato.
  • Binge Eating Disorder: è una patologia che porta ad abbuffarsi di cibo in modo veloce e vorace indipendentemente dalla fame e non ci sono azioni di compensazione, quali ad esempio vomito e lassativi.

 

Secondo i dati dell’osservatorio ABA (Associazione Bulimia Anoressia) di Milano, circa il 5% della popolazione italiana soffre di disturbi alimentari. I dati sono relativi al 2011.
Nel 95% dei casi si tratta di donne e l’età di insorgenza varia tra i 12 ed i 25 anni.
Prima di intraprendere una cura passano mediamente oltre 9 anni e questo comporta gravi conseguenze sulla salute.

La prevenzione passa da un corretta informazione e dalla capacità di cogliere i segnali di un possibile disagio prima che si trasformi in un problema strutturato.

 

 

About the author

Emiliano Guarinon

Sono psicologo, amo questo lavoro e la possibilità di utilizzare le competenze acquisite nel corso degli anni per aiutare le persone a trovare nuove soluzioni alle difficoltà che possono sorgere nel corso della vita. Credo che le persone non siano isole ma, con la loro unicità, parte di qualcosa di più grande. La psicologia può fornire un nuovo filtro di osservazione, da cui ripartire per raggiungere nuovi obiettivi e scoprire il proprio “posto nel mondo”. La bellezza non sta nella meta, ma nel percorso fatto per raggiungerla.