Uno studio condotto all’”University of Wisconsin School of Medicine and Public Health” sancisce un risultato contrario a quanto rilevato lo scorso anno da una ricerca condotta dall’”American Academy of Pediatrics”, sostenendo che l’utilizzo eccessivo di Facebook da parte di bambini e adolescenti non rappresenterebbe un rischio reale per la depressione clinica.
Navigando sul web ci si imbatte in numerosi articoli o ricerche sull’argomento, ognuna delle quale porta valide argomentazioni.
I social network hanno aspetti positivi e negativi a seconda dell’uso che se ne fa sia a livello personale che professionale.
Ci sono giovani ma anche adulti che misurano la loro sicurezza sul numero di amici, sulla quantità di foto postate o sul numero di “mi piace” che ricevono; oppure trascorrono ore chattando o semplicemente guardando il profilo di altri.
Di questi tempi è una cosa normale, ma forse dobbiamo riscoprire il piacere di una conversazione faccia a faccia, di una telefonata, di una passeggiata o una cena in compagnia.
Siamo presi dalla comunicazione virtuale che è veloce ed immediata ma fa perdere il contatto empatico e fisico con gli altri.
Personalmente consiglio di riscoprire, per noi adulti, e di insegnare, ai nostri ragazzi, quanto è sano il stare assieme realmente.