C’era una volta un Maestro zen che era un vero campione nell’arte del tiro con l’arco. Una mattina invitò il suo discepolo preferito a osservare una dimostrazione della sua abilità.
Il discepolo lo aveva visto centinaia di volte, ma comunque obbedì al suo Maestro. Si recarono nel bosco accanto al monastero e raggiunsero un albero di quercia.
Lì, il Maestro prese un fiore che aveva infilato nella sua cintura e lo mise su uno dei rami. Poi aprì la borsa che aveva portato con sé e tirò fuori tre oggetti: il suo splendido arco in legno pregiato, una freccia un fazzoletto bianco ricamato.
Successivamente si spostò allontanandosi di cento passi dal punto in cui aveva riposto il fiore.
A quel punto chiese al suo discepolo di bendargli accuratamente gli occhi con il fazzoletto ricamato. Il discepolo lo fece.
– “Quante volte mi hai visto praticare lo sport nobile e antico del tiro con l’arco?” – chiese il Maestro.
– “Ogni giorno.” – rispose il discepolo.
– “E sono sempre riuscito a colpire il centro del bersaglio da trecento passi?”
– “Certo!”
Con gli occhi coperti dal fazzoletto, il Maestro piantò saldamente i piedi per terra, tirò indietro la corda con tutte le sue forze e poi scoccò la freccia.
La freccia sibilò nell’aria, ma non colpì il fiore e nemmeno l’albero: mancò il bersaglio con un margine imbarazzante.
– “L’ho colpito?” – chiese il Maestro, rimuovendo subito dopo il fazzoletto dagli occhi.
– “No, l’hai mancato completamente.” – rispose il discepolo con un po’ di disagio, poi aggiunse:
– “Pensavo che tu volessi dimostrami il potere del pensiero e della sua capacità di eseguire magie.”
– “È così. Ti ho appena insegnato la lezione più importante circa il potere del pensiero” – rispose il Maestro – “Quando vuoi conquistare un obiettivo, concentrati solo su di esso, perché nessuno potrà mai colpire un bersaglio che non vede!”
Tratto da aforismi.meglio.it